Lunedì 20/10/2025
a cura di Ufficio di Cassano delle Murge
In base a quanto previsto dalla legge di Bilancio 2026, approvata dal Consiglio dei Ministri del 17 ottobre, sarà possibile fruire della cancellazione delle sanzioni, degli interessi e dell’aggio, ma saranno esclusi gli evasori che non hanno dichiarato le imposte da versare. In sostanza potranno essere rottamate le cartelle ricevute dopo l’emissione degli avvisi bonari o dopo i controlli formali dell’Agenzia delle Entrate. Sotto il profilo temporale il provvedimento fa riferimento agli atti di affidamento della riscossione al concessionario avvenuti entro il 31 dicembre 2023. Come funziona la nuova rottamazione?
Si allargano i “confini” della rottamazione quinquies, comprendendo anche le multe relative alla circolazione stradale, ma la strada continua a essere sbarrata per gli evasori che non hanno denunciato le imposte. In buona sostanza la rottamazione resterà confinata a coloro che hanno dichiarato le imposte, ma non le hanno versate. La medesima sorte è prevista per gli omessi versamenti dei contributi, ma nessuno sconto è previsto per coloro che non hanno denunciato il dovuto all’INPS.
Con l’approvazione del disegno di legge di Bilancio 2026, al Consiglio dei Ministri del 17 ottobre 2025, all’ultimo minuto, anche sulla base delle stime del costo effettuate dal MEF, sono stati sciolti una serie di “nodi” oggetto di continuo confronto tra la politica e i tecnici.
Rateazione lunga fino a 9 anni
Il primo problema che è stato risolto riguarda la c.d. rata minima di 100 euro che sembrava dovesse entrare nel provvedimento. Invece, la scelta finale è stata quella di non prevedere un importo minimo (della rata) da versare. Pertanto, anche in questo caso sarà possibile fruire di una rateizzazione lunga. Si potrà dunque arrivare, anche in questi casi, a beneficiare di una rateizzazione fino a nove anni.
Niente maxi-rata iniziale
Un altro tema oggetto di confronto ha riguardato la previsione di una maxi-rata iniziale del 5 per cento del reddito complessivo. Anche in questo caso la scelta finale è stata favorevole ai contribuenti. Infatti, la previsione di un versamento iniziale più consistente rispetto alle successive rate del piano di rateizzazione avrebbe potuto indurre i contribuenti a non aderire.
Decadenza se non vengono pagate due rate
Sono state poi confermate alcune novità che già circolavano nei giorni scorsi. La rateizzazione potrà durare fino a nove anni con 54 rate bimestrali. La decadenza si verificherà dopo il mancato pagamento di due rate anche non consecutive.
I vantaggi della nuova rottamazione
Il beneficio della rottamazione quinquies, come in passato sarà notevole.
Sarà possibile fruire della cancellazione delle sanzioni, degli interessi e dell’aggio, ma come detto saranno esclusi gli evasori che non hanno dichiarato le imposte da versare. In buona sostanza potranno essere rottamate le cartelle ricevute dopo l’emissione degli avvisi bonari o dopo i controlli formali dell’Agenzia delle Entrate.
Sotto il profilo temporale il provvedimento fa riferimento agli atti di affidamento della riscossione al concessionario avvenuti entro il 31 dicembre 2023.
Il MEF ha quindi scelto una diversa soluzione per calmierare i costi del provvedimento ponendo una barriera all’ingresso per gli evasori (coloro che hanno subito un accertamento). Potranno quindi accedere al beneficio anche coloro che hanno scelto di aderire ad una delle precedenti quattro versioni della rottamazione senza riuscire ad onorare il proprio debito nei confronti dell’erario incorrendo nell’ipotesi di decadenza.
Inizialmente era stato ipotizzato di fare riferimento anche al valore dell’ISEE dei contribuenti, ma anche questa soluzione è stata completamente abbandonata.
La limitazione dell’accesso alla rottamazione a coloro che hanno dichiarato le imposte senza versarle presenta l’indubbio vantaggio di individuare, perlomeno teoricamente, coloro che non hanno versato le imposte (dichiarate) a causa delle difficoltà economiche incontrate.
Rottamazione esclusa per le cartelle già rottamate
Un’ulteriore limitazione riguarda i soggetti che hanno aderito alle precedenti rottamazioni senza incorrere nella decadenza e il cui piano di rateazione sia ancora valido.
In questi casi, le cartelle “già rottamate”, comprendenti i carichi fino al 30 giugno 2022, non potranno essere incluse nella rottamazione quinquies e quindi il piano di rateizzazione non potrà essere allungato. Se si intende evitare di incorrere nella decadenza (della rottamazione quater) sarà necessario continuare ad effettuare regolarmente i pagamenti.
Invece, i medesimi soggetti potranno includere nella nuova rottamazione gli affidamenti al concessionario della riscossione nel periodo compreso tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023.
Invece, dal beneficio della rottamazione quinquies sono esclusi i contribuenti che hanno omesso la dichiarazione dei redditi.
La presentazione dell’istanza (entro il 30 aprile 2026) consentirà ai contribuenti di mettersi al riparo dai possibili fermi amministrativi e dai pignoramenti, sullo stipendio, la pensione e i conti correnti.
Al termine del lungo dibattito e confronto tra la politica e i tecnici, che ha preceduto l’approvazione del disegno di legge di Bilancio 2026, si può affermare che l’ambito applicativo della rottamazione quinquies si è comunque allargato rispetto a quanto ipotizzato inizialmente, che avrebbe consentito di beneficiare della cancellazione di sanzioni e interessi per le imposte iscritte a ruolo ad un numero estremamente limitato di contribuenti.